Ricerca nel Blog
Torna al blog
PODCAST LE PAROLE DI TRIESTE: LA PLAYLIST

Carissimi amici sono felice di comunicarvi che in questi giorni escono dieci podcast di racconti di scrittori che interpretano Trieste e dei quali 7 avranno la mia voce.
i restanti saranno della bravissima Maria Cristina Heller Riccardo Francia, e Alessia Giani
La serie che racconta Trieste a se stessa e al resto d’Italia attraverso alcune sue caratteristiche identitarie si potrà ascoltare sul sito del Piccolo, oltre che sulle piattaforme OnePodcast, Spotify, Apple Podcast e Amazon Music.
I primi due racconti - disponibili da lunedì 3 ottobre - sono “Bora” e “Porto”, firmati Claudio Grisancich, cui seguiranno “Caffè” e “Carso” di Veit Heinichen e Luigi Nacci (dal 6 ottobre) voce di Franz, “Bagni” e “Viz” di Marina Mander e Alberto Garlini (dal 7 ottobre), “Mule” e “Sardoni” di Giuseppe O. Longo e Alessandro Marzo Magno (dall’8 ottobre)Fran e infine “Confine” e “Lingue” di Federica Manzon e Diego Marani (dall’11 ottobre).
digita qui per l'articolo 

La Bussola dell'Attore

Un giorno Beppe, (Giuseppe Polcino )un mio frà del Morosini del corso Akernar, venne a vedermi allo spettacolo al teatro Manzoni di Milano ,mentre ero in tournée con Giuseppe Pambieri, con lo spettacolo To Be or Not to Be e seppur il mio personaggio stesse riscuotendo un gran successo in giro per l'Italia gli rivelai di esser molto preoccupato per le condizioni di salute di mia madre.


Mi sentivo stupido a ricever applausi mentre vedevo mia madre peggiorare di giorno in giorno, sentivo che dovevo lasciare Roma alla volta di Trieste per esser più vicino ai miei, ma non sapendo fare altro mestiere che quello dell'attore gli dissi :


"frà come cazzo faccio per mantenermi a Trieste? In fin dei conti ora Roma è la mia città dove tra radio doppiaggio teatro e fiction riesco ad andare avanti..ma a Trieste che faccio?"
Mi ricordo oggi come allora il Suo sguardo, erano passati più di venti anni dai tempi, in cui come incursori, alle tre del mattino, lontani dagli sguardi dei sorveglianti, ci si dava appuntamento nelle docce del collegio…per fumare di nascosto ... Così ora come allora dopo vent’anni mi ritrovavo davanti a lui ….a parlar di futuro con il cuore in mano...…..soltanto che al posto delle docce del Morosini  all'isola di Sant'Elena a Venezia eravamo nel bar di Giorgio Armani al Bar Armani Bamboo vicino al teatro Manzoni a fianco di via Montenapoleone.... mi guardò e mi disse " apri una scuola!"
Io? Mi sembrava una cosa gigantesca……da fare ..
si tu!!!!.....in fin dei conti è pieno al mondo di scuole con attori amatoriali che vi insegnano tu potresti fare la differenza ed esser una buon contributo per la Tua città ricorda che oltre ad esser un’attore professionista sei anche doppiatore o no?

Quel giorno capii che la vita poteva continuare, così grazie a quel suggerimento l'anno dopo parlai al mio regista Antonio Calenda del mio desiderio di voler abbandonare il teatro per stare al fianco dei miei , e lui comprensivo mi disse che anche se avessi optato per questa scelta quando avrei voluto tornare sulle scene lui mi avrebbe aperto sempre le braccia.

Così ricordo con grande emozione l'ultimo spettacolo la notte di capodanno del 2010 al teatro argentina che chiudevo una parentesi per aprirne una nuova .

Infatti apri la scuola de La Bussola dell'Attore una scuola di doppiaggio, public speaking , speaker radiofonico e recitazione non di teatro per evitare di entrare in conflitto con le altre realtà esistenti nel territorio di Trieste .

Fu un successo clamoroso, così oltre a riuscirmi a mantenere , misi a lavorare per me i migliori. Nel giro di otto anni avrò avuto più di duecento allievi, dagli aspiranti attori, agli attori che volevano perfezionarsi agli imprenditori della città con il public speaking agli anziani nonni paletta del traffico mente/ cuore.
Insegnando mi si è aperto un mondo, ho imparato molte cose , ho cominciato ad organizzare dove prima pensavo solo a prendere ordini, passando dalle regie teatrali ai mediometraggi alla creazione di iniziative rivolte al sociale che hanno avuto un risvolto molto importante per la mia vita.

Dai Nonni Favolosi in cui insegnavo a leggere le favole ad una cinquantina di anziani tra Trieste e Padova in sinergia con i rispettivi Comuni che mi davano come aule studio , dei teatri meravigliosi dopo di che portavo in tournée i nonni per le scuole a leggerle ai bambini...

Po ho affrontato l'esperienza d'insegnamento in carcere fino ad arrivare ai bambini degli asili sempre grazie alla Bussola dell'Attore......

La chiamai Bussola grazie al mio frà di marina che di bussole spesso in navigazione si ha necessità.....così come il suo suggerimento fu per me una bussola così decisi di farlo per altri.

Poi nel giro di dieci anni mio padre e mia madre sono passati nella dimensione a cui pochi è dato sapere e così , decisi di chiudere la bussola per tornare a recitare , riprendendo il mio grande amore il mio palco con il mio ESSER ATTORE stavolta non più come numero due a fianco di del protagonista ma essendo io stesso il protagonista…..evidentemente la Bussola mi aveva aiutato anche in questo passaggio…….

Nel 2019 feci lo spettacolo Theatron scritto da PatrizioRanieri Ciu e subito dopo nel 2020 Scrivimi - le parole che restano di Alfredo Saitto con la partecipazione dell'attrice Mirella Banti spettacolo che dopo Roma dovemmo fermare a causa dell'emergenza covid....per darmi alle fiction e all’insegnamento online…..

Però oggi vorrei dire grazie a Te mia BUSSOLA DELL'ATTORE ,  grazie al mio frà per quel consiglio ricevuto .....grazie tutti quegli allievi dei quali molti poi son diventi collaboratori e amici senza la cui Bussola non avrei mai potuto fare la loro conoscenza.

Grazie Grazie Grazie

La Porta Rossa 3

In questa fiction mi ritrovo a vestire i panni di Amalteo un industriale che apparirà in 3 episodi della terza serie della Porta Rossa 3 diretta da Gianpaolo Tescari. 

Sul set oltre ad aver ritrovato grande professionalità e giovialità,  ho scoperto nuovi colleghi veramente in gamba e capaci e questo non fa altro che aumentare l'amore che ho per questo nostro mondo che è lo SPETTACOLO
Perché si dice secondo la tradizione teatrale in modo beneaugurante : "MERDA MERDA MERDA" (esclusivamente di cavallo)?

A Teatro prima dello spettacolo , c'è l'usanza tra gli attori , i tecnici e i macchinisti, quasi fosse un rito scaramantico di dirsi una frase a dir poco originale ed inusuale per chi non è un addetto ai lavori.
Se uno dice : "Tanta Merda!"  l'altro gli rispondere "Merda Merda Merda"

Qualcuno un pò più edotto degli altri, grazie alla nostra frequentazione per farci felici il giorno della prima c'invia un bell'augurio pieno di : " tanta merda", ora so già che qualcuno potrebbe pensare che il sottoscritto abbia battuto la testa e che stia sragionando, ma tra un pò mi capirete e così giustificherete.

Tante le interpretazioni , tante le ricerche a cercar di suffragar in modo intellettuale questo frasario che ha dello scaramantico quando invece è cosa ben più terrena e materiale....come quasi tutti i riti....

Ebbene dovete sapere che un tempo le persone andavano in carrozza a teatro,  e proprio davanti al teatro c'era un porticato atto alla discesa dei passeggeri perché non si bagnassero dalla pioggia.
Così tanto più sterco o merda che dir si voglia , si sarebbe accumulata all'entrata del Teatro e tanti erano i soldi che l'attore avrebbe guadagnato .
L'equazione era tanta merda= tanti spettatori per cui " soldi..soldi ...soldi"