Riflessione di un attore!

Grazie al covid molti stanno provando quel senso di precarietà a cui l'attore da sempre è abituato.
La figura dell'attore, prima del covid, in Italia non è mai stata considerata una categoria da tutelare, mentre in altri Paesi vicini, come la Slovenia la Germania e persino la Serbia ( di cui nell'intimo molti a livello sociale qui si sentono superiori) hanno delle politiche molto più avanzate e sensibili nei confronti dello Stato dell'Arte. ( ora non sta me spiegare le posizioni pensionistiche, il lavoro stabile che garantiscono agli attori ecc.)
Ebbene mi auguro che grazie al processo empatico che si instaura nei momenti di disagio sociale possa nascere una sensibilità tale da permettere un balzo evolutivo per un riconoscimento reale di tutela e garanzia di questa professione al pari di tante altre realtà.
Purtroppo la troppa opulenza rende sordi..... mentre nei tempi di disgrazia nasce nuovamente l'amore ed è su questo che si poggia il teatro non dell'effimero dal quale è nato. Vostro Franz.
(in foto vicino all'amico Massimo Dapporto sotto la maschera di Brighella)