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Preghiera del Marinaio di Antonio Fogazzaro voce di Franz

Carissimi e carissime forse molti non sanno che da ragazzo avevo svolto il mio servizio militare in Marina, non solo, ma a 15 anni andai persino al Collegio Naval Militare Francesco Morosini.
I miei famigliari ritenevano che dovessi esser messo in riga......
Ovviamente la mia indole essendo d'artista era leggermente diversa dai miei favolosi e meravigliosi camerati, così il mio percorso procedette diversamente....in quanto avrei dovuto seguire le vie dell'Arte.
Questo però, non mi impedì di collaborare con la Marina Militare...per cui non solo prestai con Essa il servizio militare .....ma ebbi modo di trovarmi coinvolto in svariate collaborazioni.
Tra queste, mi era stato chiesto a bordo delle navi militari di leggere la Preghiera del Marinaio ed io per un sentimento di inadeguatezza regolarmente tergiversavo....portando altri testi .
Poi..ieri ho preso coraggio e mi son messo nei panni di chi l'aveva scritta e finalmente l'ho realizzata.
Ovviamente non sarà come l'avete sempre sentita.......ma è la versione più vicina al poeta e a chi l'aveva commissionata all'epoca..
BUON ASCOLTO

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"Invictus" la poesia che aiutò Mandela di  William Ernest Henley

l titolo proviene dal latino e significa "non vinto", ossia "mai sconfitto". Fu composta nel 1875 e pubblicata per la prima volta nel 1888 nel Book of Verses ("Libro di Versi") di Henley.

 In origine non recava un titolo, il titolo Invictus fu aggiunto dallo scrittore e critico letterario Arthur Quiller - Couch  quando incluse la poesia nella sua fondamentale antologia della poesia inglese, Oxford Book of English Verse (1900).

All'età di 12 anni, Henley rimase vittima del morbo di Pott, una grave forma di tubercolosi ossea . Nonostante ciò, riuscì a continuare i suoi studi e a tentare una carriera giornalistica a Londra. Il suo lavoro, però, fu interrotto continuamente dalla grave patologia, che all'età di 25 anni lo costrinse all'amputazione di una gamba per sopravvivere. Henley non si scoraggiò e continuò a vivere per circa 30 anni con una protesi artificiale, fino all'età di 53 anni. 

La poesia Invictus fu scritta proprio sul letto di un ospedale. 

La poesia era usata da Nelson Mandela per farsi forza negli anni della sua prigionia durante l'apartheid . 

Gli ultimi versi della poesia furono usati da Timothy McVeigh come ultimo messaggio prima dell'esecuzione capitale.


Video 

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Testo 

Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo che va da un polo all'altro,
Ringrazio gli dei qualunque essi siano
Per la mia indomabile anima.
Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
Incombe solo l'orrore delle ombre.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.


Er Porco  sonetto di Gioacchino Belli (docFranz )

Non credo ,sia giusto appellar li vizi nostri, con nomi d' animali, dovremmo chieder loro cosa ne pensano.

Cliccando sulla fotografia, sentirai lo stesso porco, prender voce grazie a un sonetto di Gioacchino Belli. 

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"Lettera di un anziano padre al figlio"  testo meraviglioso da "sentire"

Per chi vuole "sentire" basta cliccare la fotografia e troverà la mia versione 

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Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi…
abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.
Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose, non mi interrompere… ascoltami,
quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finché non ti addormentavi.

Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare…
ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perché non volevi fare il bagno.

Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; e le prime addizioni
quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso… dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire: la cosa più importante non è quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.
Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.
Quando dico che vorrei essere morto… non arrabbiarti, un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.
Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada.
Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te.
Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.
Ti amo figlio mio.