Una Bussola dell'Attore per la Chiesa degli Artisti
Una Bussola dell’Attore per la Chiesa degli Artisti
Origine
Il teatro nasce nella Grecia democratica come bussola della polis.
Non per orientare i voti, ma per orientare l’anima.
La tragedia era al centro: Edipo, Antigone, Medea, l’uomo davanti al destino.
La satira, invece, restava ai margini: cornice, non motore.
Principio
Oggi rifiutiamo le etichette.
L’arte non è di sinistra né di destra: l’arte è della coscienza.
Chi riduce l’arte a bandiera tradisce l’arte e tradisce l’uomo.
L’arte non è propaganda: è responsabilità, elevazione, libertà.
Il problema non è tanto la destra, che spesso non fa dell’arte la sua priorità.
Il vero problema è la componente atea della sinistra, intrisa di ego, che per decenni ha rivendicato l’arte come proprietà esclusiva, negando la pluralità di idee e riducendola a ideologia.

Ecco perché la chiamo “sinistra”: perché, chiudendosi al trascendente, ha interrotto il dialogo con la Chiesa e con l’Assoluto.
La Chiesa invece è sempre stata custode di libertà e pluralità, perché fondata sul libero arbitrio: la possibilità di scegliere.
La Bussola
Ho chiamato da tempo il progetto “La Bussola dell’Attore” perché l’attore non ha bisogno di un navigatore esterno, ma di un orientamento interiore.
È un cammino che abbraccia l’insegnamento, gli spettacoli per l’antimafia come Angeli Custodi, la ricerca spirituale di Forza Divina e il teatro civile.
Per convenzione lo chiamo Grande Architetto: per non offendere chi lo chiama Allah, chi Dio, chi Shiva, chi Adonai.

Ma la cosa bella è che tutti questi nomi portano allo stesso Universo, alle stelle del firmamento, a una vibrazione, a un’intelligenza cosmica che ci guida attraverso i nostri cuori.
L’alleanza con la Chiesa
La Chiesa, da secoli, è stata nostra alleata.
Ha compreso che l’arte, se autentica, è alleata del divino.
Ci ha difesi e custoditi, come ha fatto con Raffaello, Giotto, Michelangelo, Caravaggio, Vivaldi, Beethoven, Mozart.
Così anche oggi, nella Chiesa degli Artisti, abbiamo potuto rinnovare questa alleanza, facendo una pace fatta.
Una pace fatta, come ha detto il Vescovo Staglianò: un riaprire il dialogo con l’arte che era stato chiuso, e che ora si ricompone.
Il ripasso ai satiri
Ai satiri che vogliono spostare al centro la farsa della politica, ricordiamo la loro vera posizione: ai bordi.
Come faceva la Grecia democratica.
Come fa la Chiesa, che nei secoli li ha disegnati come demoni, chiamandoli Satana o Mefistofele.
Il male esiste, sì, ma non ha mai l’ultima parola.
Conclusione
Il Bene è più forte.
E l’altra sera, insieme, lo abbiamo ricordato.
L’arte è Dio.
E Dio non è un colore politico: è la bussola che ci orienta verso il bene


