Carissimo amico, carissima amica
in questo periodo di mio fermento creativo ed emotivo, ti do un appuntamento importante, un appuntamento romano con lo spettacolo "
SCRIVIMI - Le parole che restano"
E' un appuntamento che sancisce un ritorno, un ritrovata collaborazione con l'amico Alfredo Saitto, un produttore, e in questo caso autore e anche regista del lavoro che rappresenterò.
Il secondo motivo di gioia, è Irene Sualdin ora Irene Lay che da allieva della Bussola dell'Attore oggi vesti i panni di una bravissima attrice .
Da un lato la soddisfazione che nel passato avevo lasciato un buon ricordo, dall'altra che il periodo in cui avevo insegnato ho esaudito ciò che mi prefissavo. Riuscire a trovar dei talenti da proporre nel mercato dell'Arte.
comunicato stampa
Rimanere senza parole, è un po’ come prendere atto che non
ci sia più nulla da fare. Un epilogo in cui la comunicazione si interrompe
bruscamente e, spesso, lascia tutto in sospeso… senza replica, senza evoluzione
e senza poterne venire a capo con un sano buon senso.
Le parole in libertà, sono sicuramente una conquista. Tutti
possono dire tutto ed il contrario di tutto, confermando che chiudere la bocca
ad un interlocutore, storicamente, è un atto coercitivo e limitativo della
libertà.
Le parole di consenso o dissenso, riflesso di un
ragionamento, di un credo reale, di una sensazione emotiva, di un sentimento
vero… sono sempre un necessario elemento di sopravvivenza di una persona, come
l’aria, l’acqua, il cibo…
In un’epoca in cui tutti vedono e fanno fatica a guardare le
cose, spesso perché le sollecitazioni sono tante, contrastanti e, talune,
soverchianti; in un tempo storico in cui tutti sentono, ma è sempre più
complicato ascoltare con attenzione, per la tendenza diffusa che chi “urla di
più” riesce a far arrivare meglio, il suo messaggio, è fondamentale riportare
l’essenza delle parole al centro della nostra esistenza.
Ogni occasione è buona. Grandi o piccole che siano.
Con lo spettacolo “Scrivimi – Le parole che restano”,
l’attore Francesco Gusmitta ha l’obiettivo di condividere un aspetto del valore
dei sentimenti, degli accadimenti, di alcuni momenti che possono essere da
esempio, di momenti vissuti che possono suscitare riflessioni o catalizzare attenzion.
Tutto questo tramite delle lettere che fanno parte del patrimonio della
memoria…
Parole scritte con convinzione, con determinazione e con la
voglia di comunicare quello che si è, senza filtri…
Con “Scrivimi – Le parole che restano” di Alfredo Saitto, si
raccontano storie, si riscoprono aspetti che hanno identificato, spesso nl bene
e talvolta nel male, tramite degli scritti che fanno parte della storia
dell’umanità, figure, geni, persone, artisti, donne, uomini…
Che le lettere siano un aspetto della letteratura è
fatto noto. Carteggi storici, documenti, testamenti, passioni passate e future,
creano un viaggio teatrale
nella memoria, provando ad
assolvere al concetto che per vivere al meglio “il domani” e utile (necessario)
conoscere “lo ieri