Diego Reggente fai buon viaggio!
Mi raccontò, un episodio particolare, accadutogli prima ancora di sognare di fare l’attore. Un giorno lo chiamano all’Hotel Excelsior a Trieste per effettuare una corsa col suo taxi fino a Lubiana.
Il cliente è veramente un personaggio particolare, il suo nome è Orson Welles. I due si intendono subito al volo e, vista la fiducia riposta in Diego, Welles gli chiede addirittura di accompagnarlo a Zagabria con il delicato incarico di portare un’ambasciata alla donna che in futuro diviene la moglie del grande attore.
Decide di iscriversi ad una scuola di teatro, alternando lo studio con il lavoro. I suoi clienti diventano inconsapevoli spettatori della sua metamorfosi artistica, declama i nomi delle vie con l’enfasi di un vero divo del cinema.
Arriva il giorno in cui, anche grazie ad amici come Romano Puppo, grande attore-stuntman triestino, nonché suo maestro di cucina, di base tra Roma e Hollywood, viene esortato a far parte della grande avventura.
Loro sono già lì, a Roma, a Diego non resta che partire e rischiare. Gli inizi sono duri, come nelle descrizioni di chiunque abbia vinto una non facile sfida, ma lui, reso più forte proprio dall’esperienza del suo “esodo” affronta tutto con un sorriso.
Fa un po’ di tutto dal cinema al teatro ma, alla fine, è la sua voce che lo porta al successo. Una voce inconfondibile che segna il suo futuro, e che dà la parola ad uno dei suoi personaggi preferiti: Al Pacino.
Una frase che mi disse e che mi rimarrà sempre fu:
“Amico, io sono la dimostrazione che un sogno può diventare realtà, questa è una massima che regalo a tutti quelli che vogliono vivere questo mestiere”